Silvio Soldini ha partecipato, all’interno degli eventi collaterali del Milano Film Fest insieme alla scrittrice Rosella Postorino ad un incontro sull’adattamento dal libro al film, riferito a ” Le Assaggiatrici” l’ultimo film del regista tratto dall’omonimo romanzo scritto da Postorino. Abbiamo incontrato Silvio e Rossella per parlare del lavoro di adattamento e delle aspettative e pensieri di uno scrittore quando il proprio libro viene affidato alla trasposizione cinematografica.
Rosella Postorino scrive anche molto per immagini, sa come si muovono i personaggi, quali oggetti sono da descrivere meglio e perché, quali sono le dinamiche interne di tutto quello che accade e ovviamente era consapevole che dare i diritti del libro ad un regista lo autorizza a lavorarci sopra anche in maniera intensa. Per questo lei non ha partecipato all’adattamento, perché per farlo bene è necessaria una distanza e una mentalità altra da quella dello scrittore.
Silvio Soldini non nasconde che l’adattamento è un lavoro complicato. Bisogna rimanere nei tempi che il cinema propone e richiede, eliminando parti del racconto ma anche rendendo visive quelle parti dei personaggi e della loro vita interna che il libro racconta a parole. La fedeltà deve essere assoluta verso l’atmosfera e l’evoluzione dei personaggi, ma si possono inventare parti che nel libro non esistevano. E ci fa un esempio.
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