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“Marina”, intervista alla regista Paoli De Luca

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Interview Archives - Fred Film Radio
Published
Sun 31 Aug 2025
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https://www.fred.fm/marina-intervista-alla-regista-paoli-de-luca/

Durante la Sezione Settimana Internazionale della Critica all’82esima Mostra del Cinema di Venezia è stato presentato il cortometraggio “Marina”, per la regia di Paoli De Luca. Con la regista abbiamo parlato del simbolismo del cortometraggio, del suo approccio creativo e dei temi portanti dell’opera: identità di genere, adolescenza e la dimensione dello sguardo.


L’ispirazione e il modo di raccontare la storia


De Luca ha spiegato come il suo lavoro sia partito da un interesse spontaneo verso elementi come l’acqua, la natura e il senso di libertà che essa rappresenta. Proveniente dal Cilento, nel Sud Italia, ha voluto trasmettere attraverso “Marina” un contrasto tra ambienti naturali e ambienti borghesi, rappresentando una protagonista che esce dall’acqua, simbolo di sospensione e rinascita, in un contesto che unisce natura selvaggia e spazi di vita quotidiana.


L’uso simbolico dell’acqua


L’acqua emerge come elemento centrale, rappresentando un luogo di transizione e introspezione. “L’acqua può rimandare al mare, al cielo, ma anche essere un elemento di sospensione del corpo e dello spirito”, ha sottolineato De Luca. La scena di uscita dall’acqua, con le gocce che cadono e il suono tattile delle bolle, crea un effetto sensoriale che arricchisce l’esperienza visiva. Questa attenzione ai dettagli sonori, che richiama anche tecniche di ASMR, rende lo spettatore immerso nella scena, spronandolo a desiderare un bagno o un momento di relax simile a quello che vive la protagonista.


Un approccio spontaneo e autentico


De Luca ha evidenziato come la realizzazione di “Marina” sia stata guidata dall’intuizione piuttosto che da un piano predefinito preciso. La sceneggiatura è stata fluida, costruita attorno alla volontà di mettere insieme elementi diversi – natura, ambienti domestici, giovani che interagiscono con lo spazio – per creare un racconto sincero e genuino. Questa libertà creativa si riflette nell’autenticità del film, che mette in luce voci giovani desiderose di esprimersi.


Temi e stile


Il cortometraggio si inquadra principalmente nel “coming of age”, ma si scorgono altre sfaccettature: tra romanticismo, adolescenza e un pizzico di horror, il film attraversa vari generi per arrivare a una narrazione che si concentra sulla scoperta di sé e sui cambiamenti interiori. L’approccio visivo e acustico enfatizza la tensione tra la purezza della natura e le influenze dell’ambiente circostante.


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